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Che il legame tra tè e mondo femminile fosse forte, questo è risaputo. Ma i motivi non risiedono solo nella natura introspettiva che accomuna i due mondi.

Nella società degli Stati Uniti infatti, il tè ha avuto un ruolo chiave per l’ottenimento del diritto al voto alle donne.

A metà del 1800 le donne dell’alta borghesia erano solite trovarsi a trascorrere pomeriggi in compagnia sorseggiando del tè. Queste occasioni cominciarono in forma puramente conviviale, ma nell’arco degli anni si trasformarono in momenti di confronto e di analisi della condizione femminile.

Fu proprio durante uno di questi TEA PARTY che alcune donne posero le basi per la Convenzione di Seneca Falls, un pubblico annuncio che dava l’inizio ufficiale al movimento per il suffragio delle donne in America. Man mano che cresceva il movimento per il diritto di voto, le sale da tè si trasformavano in veri e propri luoghi di comizio ed in California, il Woman’s Suffrage Party of California, cominciò a distribuire il Tè dell’Uguaglianza.

Non solo tè, ma pranzi e afternoon tea realizzati per raccogliere fondi utili alla causa. Più tardi, agli inizi del 900, si diffusero anche incisioni di stoviglie di porcellana con lo slogan “Votes for Women” (Voto alle Donne), probabilmente ispirate alle tazzine da tè distribuite dalle suffragette in Inghilterra durante la loro lotta per il diritto di voto.

Il tè dunque non è solo la bevanda del benessere, ma anche di emancipazione.

Buona Festa della Donna!

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Nell’universo dei caffè monorigine esistono nomi come l’Hawaiiano Kona e il Giamaicano Blue Mountain che sono tra i più riconosciuti a livello mondiale. Ci sono poi delle piccole gemme meno conosciute ma non per questo meno entusiasmanti. Una tra le nostre favorite è rappresentata dal caffè Etiopico Yirgacheffe.

Questo caffè proviene dalla regione che ha dato vita alla scoperta del modesto chicco di caffè. La storia narra che un giovane pastore di capre di nome Kaldi notò che il suo gregge diventava più energico dopo aver mangiato alcune misteriose bacche rosse. Effetto che riscontrò anche lui stesso, dopo aver assaggiato le stesse bacche. Sembra che questa sia l’origine della scoperta dei chicchi di caffè.

Ora non sappiamo se questa storia sia più mito che verità, ma di certo sappiamo che da secoli il caffè si coltiva in Etiopia, una delle principali regioni di coltivazione.

Nella regione di Yirgacheffe, in Sidamo, ne crescono alcuni tra i migliori al mondo.

I chicchi vengono raccolti a mano e successivamente lavorati a umido o”lavati”. Questo processo, più comunemente usato nei paesi dell’America Latina, produce un caffè con un sapore pulito e caratterizzato da una grande acidità.

Il caffè si distingue per non essere troppo corposo e sprigiona interessanti note floreali ed agrumate, sino a quelle più particolari che ricordano i sentori di noci, cioccolato e vino.

Per queste caratteristiche è un caffè ideale da degustazione, ma si sposa benissimo anche come accompagnamento al cioccolato.

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Il tè Rooibos, noto anche come tè rosso, non è un vero e proprio tè poiché non contiene foglie della pianta del Camellia sinensis. Viene chiamato in questo modo per il colore che rilascia in infusione e per la preparazione simile a quella del tè.

Si realizza attraverso l’infusione delle foglie della Aspalathus linearis una pianta chiamata comunemente Rooibos che in afrikaans significa “cespuglio rosso”. 🌳

Viene coltivato principalmente nel continente africano e contiene polifenoli come l’aspalatina che non si trovano in nessun altro alimento. Ha un sapore molto discreto che esalta l’aggiunta di limone o miele. Non contiene caffeina ma è ricco di vitamine, polifenoli, minerali tra cui calcio, ferro, magnesio, zinco e acido alfa idrossile.

Come il tè vero e proprio, contiene anche alti livelli di vitamina C insieme a potenti antiossidanti che offrono importanti benefici per la salute. Contiene alfa idrossiacido, perfetto per nutrire la pelle.


Prepararlo è molto semplice: basta infondere le foglie in acqua a 100°C per 8/10 minuti ed il gioco è fatto! ☕️

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Mentre si sorseggia un caffè, si prova profonda gratitudine nei confronti dei chicchi che ci offrono l’infusione. È riduttivo però associare alla parola caffè solo l’immagine del chicco: alla base c’è una bellissima pianta fatta di verdi foglie e frutti rossi simili a ciliegie ed ovviamente c’è il lavoro di centinaia di persone impegnate nella raccolta e nelle varie fasi di produzione.

Così come la visione del prodotto in sé è normalmente limitata al chicco, anche l’utilizzo del caffè è concepito quasi esclusivamente con l’infusione. In realtà esistono altre forme per “sfruttare” il caffè che elenchiamo qui di seguito:
 

Fondi di caffè

Cosparsi sul terreno aiutano a tenere lontani i parassiti o possono essere anche un buon deterrente contro i gatti dei vicini che per i loro bisognini preferiscono i giardini alla loro lettiera!

 

Foglie

Anche le foglie del caffè in alcuni paesi del mondo vengono infuse. In Etiopia la bevanda ottenuta si chiama “Kuti” e viene solitamente consumata insieme a cibi tradizionali etiopi. Le foglie vengono cotte al vapore, arrotolate ed essiccate e talvolta vengono arrostite o addirittura fermentate.
 

Frutto

Anche il frutto una volta essiccato viene infuso e servito come una bevanda chiamata Cascara. Oltre che per questo, viene utilizzato anche per fare la farina di caffè.
 

Quindi d’ora in avanti, il nostro consiglio è quello di pensare al caffè come ad un prezioso dono della natura buono non solo in tazzina!

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Lo avrai sicuramente sentito dire moltissime volte che bere il tè, specie il tè verde, aiuta a dimagrire. Ma è proprio così?

💡 Si dice che questo incredibile effetto sia dovuto alla presenza di particolari polifenoli (nello specifico l’EGCG) che avrebbero il “dono” di aumentare il dispendio energetico e l’ossidazione dei grassi.

Per verificare questa cosa è stato condotto un esperimento nel corso del quale sono stati somministrati ad un campione di persone, degli estratti di tè verde con una concentrazione di EGCG pari a circa 1-2 tazze di tè per 3 volte al giorno. ☕️

Risultato? Il loro dispendio energetico è aumentato di solo il 4%, pari a 78 calorie bruciate!  Facendo un po’ di calcoli, bevendo dalle 3 alle 6 tazze di tè al giorno, si potrebbero perdere 500 grammi ogni 6 settimane per un totale di 8 chili in un anno!! 😲

Niente di miracoloso quindi, però si può dire per certo che
bere una tazza di tè è sicuramente meglio che bere
una qualsiasi bevanda gassata! 😉

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Il Kombucha è una bevanda che si crea dalla fermentazione di un tè nero zuccherato combinato con lo SCOBY. Scoby è l’acronimo di “cultura simbiotica di batteri e lieviti”. È un organismo marrone chiaro, opaco, simile a un disco, denso e gommoso. Durante la fermentazione, trasforma lo zucchero del tè in alcol, anidride carbonica e acido. Uno scoby può essere utilizzato per molto tempo anche se è preferibile scartare le parti più vecchie dopo alcune preparazioni.

Preparare il Kombucha in casa è una cosa divertente che regala una gradevole bevanda gassata al tè. È un processo semplice anche se non veloce che si articola in queste fasi:


 Portare ad ebollizione 1lt d’acqua ed aggiungere 12/15grammi di tè nero preferibilmente corposo (English breakfast o Ceylon BOP);

Dopo aver lasciato ad infusione il tè per 5/8 minuti, filtrare la bevanda ed aggiungere 100g di zucchero;

Lasciare raffreddare il preparato ed aspettare dalle 2 alle 3 ore;

Versare il tutto in un recipiente che possa contenere lo SCOBY ed aggiungere per l’appunto il disco. Attenzione, le mani devono sempre essere estremamente pulite!;

Chiudere il recipiente con uno straccio che verrà assicurato al collo del contenitore per mezzo di un laccio o elastico;

A questo punto aspettare la fermentazione, che avverrà in un periodo tra i 10 ed i 20 giorni in un ambiente a temperatura media attorno ai 22°C;

Trascorso il periodo di fermentazione, travasare il liquido (kombucha) all’interno di una bottiglia. Si consiglia di conservare la bottiglia in frigorifero;

Come detto in precedenza, lo SCOBY potrà essere riutilizzato per altre preparazioni;

Il Kombucha è ricco di probiotici che sono noti per apportare benefici alla salute fisica e mentale. Infatti migliorano le funzioni dell’apparato digerente, riducono gli effetti della depressione
e promuovono la salute del cuore.

Oltre a rendere anche la pelle più bella!

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Milky (o Milk) Oolong è il nome con cui familiarmente viene chiamato il tè Jin Xuan. Questo è un tè semifermentato proveniente da Taiwan:
le sue foglie vengono coltivate ad alta quota, sviluppando una complessità di sentori che la bassa quota non garantirebbe.

Dopo essere state attentamente raccolte, le foglie sono lasciate appassire prima di far subire loro il processo di ossidazione.
In questa fase vengono leggermente spezzate consentendo così agli enzimi presenti nelle foglie di reagire con l’ossigeno nell’aria. 

E’ grazie a questo processo di ossidazione che assumono tonalità verde scuro/marrone e sviluppano il sapore burroso del latte per cui il tè è famoso.

L’infusione è una bevanda magnifica in cui si fondono il sapore erbaceo e leggermente tostato dell’Oolong alle note avvolgenti e calde del latte.

Per la preparazione si consiglia di procedere con l’infusione in acqua a 80°-90° per 3-5 minuti.

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Earl Grey, English Breakfast, Keemun, Darjeeling e Assam.
Tra i bevitori di tè, questi sono sicuramente i nomi più noti. Sono tutti tè neri, celebri per il colore scuro e caratterizzati da sentori terrosi o tostati. Difficile però riconoscerli se non si è dei grandi bevitori. 

Secondo la leggenda cinese, questo tè fu scoperto per caso durante la dinastia Qing. Pare che una truppa di soldati in cammino tra le montagne del Fujian si fosse fatta sorprendere dalle tenebre tra le imponenti montagne Wuyi. Dovendo trascorrere la notte in un posto riparato, vennero ospitati all’interno di una fabbrica di tè e accuditi dai maestri del tè. Purtroppo le cure per gli ospiti distolsero l’attenzione dal processo di fermentazione delle foglie e così, per recuperare il ritardo nella produzione, i maestri decisero di scaldare le foglie al fuoco di legna di pino.

Dalla fretta, nacque così il tè affumicato amato in tutto il mondo, che ad oggi viene prodotto esattamente come migliaia di anni fa.

Il Lapsang Souchong è un tè dal carattere non troppo corposo e con un inebriante aroma di pino. Il suo profilo aromatico contiene sentori di resina, paprika affumicata e whisky torbato. Le sue note calde lo rendono perfetto per i mesi freddi. Da provare anche abbinato ai pasti, in special modo con le carni alla griglia.

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La filosofia dei 5 Elementi è alla base della Medicina Cinese e la chiave per vivere in armonia con la Terra e le stagioni.

Essi sono più chiaramente intesi come le diverse stagioni del calendario o della vita ed è questo il motivo per cui gli Elementi sono spesso chiamati “fasi” perché sono espressioni diverse della stessa energia della Natura.

Cinque Elementi ci aiutano a capire noi stessi, in quale fase della vita ci troviamo, come le nostre abitudini e personalità tendono ad esprimersi e dove possiamo nutrire e migliorare le nostre vite.

Ad esempio, una particolare antipatia per una stagione o per l’altra ci invita a riflettere sulle qualità di quella stagione e su quell’elemento: se non si apprezza l’energia dell’estate, ci può essere un’avversione per gli elementi che caratterizzano il Fuoco ovvero la connessione, l’espansione, e la vitalità.

Ognuno di noi contiene ciascuno degli elementi, ma si tende ad avere propensioni o preferenze specifiche nei loro confronti. Anche cambiamenti stagionali ci influenzano: il tramonto precoce dell’inverno, il caldo estivo e la nuova crescita primaverile hanno effetti importanti sui nostri stati d’animo e fisiologia.

Semplici cambiamenti come mangiare i frutti della stagione e svegliarsi con il sole aiutano ad alleviare questi cambiamenti.

 Ma per quanto riguarda la salute psico-emotiva e le pratiche spirituali? Vivendo in allineamento con il flusso naturale delle cose (il tao), possiamo ridurre significativamente le tensioni causate da forze al di fuori del nostro controllo.

Seguire il flusso” assume un nuovo significato: riconoscere che c’è una stagione appropriata per tutto, e se qualche sforzo sembra particolarmente impegnativo o disallineato, potrebbe essere perché è più adatto ad un altro periodo o fase della vita.

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Purtroppo la maggior parte delle persone aggiunge
zucchero al caffè alterandone così il sapore originale.

Certo, abituati come siamo ai sapori dolci,
non è semplice bere il caffè in purezza.

Esistono però delle ragioni per cui il caffè risulta alle volte
troppo amaro e te le elenchiamo qui di seguito:

Tipologia

È sempre importante leggere l’etichetta e controllare l’origine del caffè. Se trovi la definizione Robusta preparati ad un’infusione piuttosto amara. I chicchi di questa varietà sono in genere i più economici e diffusi essendo coltivati ad altitudini più basse (600 – 760 metri). Contengono più acidi e meno zucchero e, una volta tostati, finiscono per avere un sapore amaro.

La variante Arabica invece cresce ad altitudini più elevate (1200 – 1500 metri) e contiene note più dolci che generalmente vengono esaltate con la tostatura.

La Robusta ha il doppio della caffeina rispetto all’Arabica. Oltre agli effetti collaterali, la caffeina è una delle sostanze più amare che si conoscano.

Profumo

A chi non piace annusare un sacchetto contenente caffè?
Sfruttare il proprio naso può essere utile per capire se il caffè è fresco o deteriorato. Se l’aroma risulta debole o peggio ancora acre, è consigliabile disfarsene e non prepararlo.

Dosaggio

Se nonostante questi consigli trovi ancora amaro il tuo caffè ma vorresti non aggiungere zucchero, ti consigliamo di provare i nostri espressi aromatizzati: Deliziose sfumature di gusto renderanno più piacevole la tua tazza!

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